Dall'invito a guardare un "video choc", si finisce su un sito che offre false proposte di lavoro e che, con qualche clic, rischia di fare cadere il navigatore in una truffa telematica. È ciò che ha scoperto la Polizia delle Comunicazioni di Bologna, nel corso delle attività di controllo sulle varie piattaforme di social network: Facebook, Twitter, Ask.fm e Google Plus. Gli investigatori
hanno individuato su innumerevoli profili un falso link (in gergo un "fake") che invita gli utenti a cliccare per vedere un filmato dal titolo: "Ragazza si uccide in diretta in webcam. Guarda il video shock". L'anteprima del finto video mostra una ragazza in abiti succinti nella propria camera da letto: uno specchietto per le allodole, secondo la polizia, che serve solo ad alimentare la curiosità dell'incauto navigatore. Cliccando sull'immagine infatti si finisce, dopo alcuni reindirizzamenti attraverso piattaforme sparse per il mondo, su un sito che non mostra alcun filmato, ma false proposte di lavoro per facili guadagni. Secondo gli investigatori, dietro questi finti annunci si nascondono molto probabilmente tentativi di "phishing". Il consiglio della Polizia delle Comunicazioni è di fare particolare attenzione alle insidie informatiche che spesso si nascondono sui social network.
hanno individuato su innumerevoli profili un falso link (in gergo un "fake") che invita gli utenti a cliccare per vedere un filmato dal titolo: "Ragazza si uccide in diretta in webcam. Guarda il video shock". L'anteprima del finto video mostra una ragazza in abiti succinti nella propria camera da letto: uno specchietto per le allodole, secondo la polizia, che serve solo ad alimentare la curiosità dell'incauto navigatore. Cliccando sull'immagine infatti si finisce, dopo alcuni reindirizzamenti attraverso piattaforme sparse per il mondo, su un sito che non mostra alcun filmato, ma false proposte di lavoro per facili guadagni. Secondo gli investigatori, dietro questi finti annunci si nascondono molto probabilmente tentativi di "phishing". Il consiglio della Polizia delle Comunicazioni è di fare particolare attenzione alle insidie informatiche che spesso si nascondono sui social network.
Via: Corriere di Bologna
Foto: Facebook
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