Corruzione, 1.500 pratiche false di cittadinanza a stranieri: 6 arresti

Oltre 1.500 pratiche sospette per far ottenere la cittadinanza italiana, contabilizzate da un sodalizio criminale in veri e propri "libri mastri"; 6 provvedimenti di custodia cautelare in carcere disposti dal Gip presso il Tribunale di Roma e 19 perquisizioni, nei confronti di 19 indagati: una indagine - denominata "Codice K10" - coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e
condotta dagli investigatori del Servizio Polizia Postale, ha smantellato una organizzazione dedita alla corruzione per il rilascio della cittadinanza italiana. Complessivamente sette persone sono indagate per il reato di corruzione mentre 12 per favoreggiamento reale. Un banco di frutta e verdura era la centrale operativa del sodalizio criminale. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati e sequestrati circa 135mila euro in contanti, probabile provento delle attività illecite. Sono stati firmati i primi decreti di revoca dello status di cittadino italiano da parte del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell'Interno, per i cittadini stranieri che avevano fruito del "sistema" criminale per acquisire lo status giuridico pur non avendone i requisiti. Al vertice del sistema c'era una dipendente del Dipartimento libertà civili ed immigrazione (Sicitt), assistente informatica, già condannata in abbreviato a 4 anni ed 8 mesi di reclusione e alla confisca di 49.000 euro. Le attività di analisi e verifica informatica sono state svolte dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la prevenzione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).


Fonte: RaiNews24

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