Utilizzavano la nota applicazione di messaggistica WhatsApp per adescare minorenni fingendosi anche loro bambini. E' il sistema escogitato da due uomini che la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Biella ha identificato e segnalato alla magistratura. L'indagine è partita dalle denunce effettuate da due famiglie, una di un ragazzino di 14 anni,
l'altra di una bambina di 10. Sono stati i genitori a recarsi in Questura dopo che i figli avevano ricevuto contatti con degli sconosciuti. Gli accertamenti degli specialisti della Polizia postale hanno portato all'identificazione di due adulti, entrambi residenti nella provincia biellese. I due soggetti, secondo quanto emerso, avevano adottato lo stesso metodo per adescare i due adolescenti. I malintenzionati avevano inviato fotografie a contenuto pedopornografico, sulla cui origine sono in corso accertamenti, per invitare le vittime a fare altrettanto. Le investigazioni proseguono per accertare se nella rete dei due pedofili siano finiti anche altri minori. Si rammenta che sempre di più a seguito degli incontri del personale della Polizia Postale con i minori, effettuati sia a scopo informativo che preventivo, emergono tentativi di adescamento tramite chat e social network. E' pertanto necessario mantenere alta la guardia da parte dei genitori su questa insidiosa tipologia di adescamento che, sebbene non implichi necessariamente un contatto fisico, potrebbe comportare la divulgazione di immagini intime su siti pedoporno.
Fonte: Polizia Postale Biella
Via: ANSA Piemonte
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