Hawala.net è stata nominata l'inchiesta della Polizia di Stato di Bari, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha portato all'arresto di 15 trafficanti somali di migranti. Nelle prime ore di mercoledì, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bari, sono stati oscurati dal Servizio Polizia postale e delle
Comunicazioni alcuni siti informatici non abilitati in Italia e illecitamente utilizzati dal gruppo criminale per le operazioni finanziarie online. Sequestrati altresì due internet point attivi a Bari e Catania. Nel corso di due anni di indagini, iniziate nel 2015, è emerso che i vertici dell'organizzazione, attraverso l'utilizzo di money trasfer illegali secondo il sistema dell'hawala informatica, hanno movimentato on line somme pari a quasi 9 milioni di dollari. Nel corso delle investigazioni, approfondite dalla Digos della Questura di Bari, è emerso che alcuni componenti del sodalizio criminale hanno avuto contatti sul web, attraverso Facebook e altri social network, con soggetti ritenuti filo jihadisti, vicini al gruppo terroristico somalo Al Shabaab. In particolare, sono stati documentati diretti contatti telefonici tra uno dei membri del citato sodalizio con un cittadino somalo, già sottoposto a fermo in Italia nel luglio 2016 per aver favorito l'ingresso sul territorio nazionale, via Malta, di due estremisti siriani militanti dell'Isis/Daesh condannati in primo grado dal Tribunale di Brescia per il reato di associazione per finalità di terrorismo anche internazionale.
Via: Polizia di Stato
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