Cambia il Capo della Polizia Postale alla luce dell'inchiesta sul cyberspionaggio. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha disposto l'avvicendamento al vertice della Polizia Postale, e all'attuale direttore, Roberto Di Legami, è stato assegnato un nuovo incarico presso l'Ucis (Ufficio centrale interforze per la Sicurezza) del ministero dell'Interno. Tra i motivi
alla base della decisione anche l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sullo spionaggio senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. Sarà Nunzia Ciardi, esperta di cyberbullismo e di reati via web, il nuovo capo del Servizio centrale di Polizia Postale. Dall'ordinanza di custodia cautelare per i due fratelli coinvolti nella presunta attività di cyberspionaggio emerge una pista che rimanda al passato. Gli investigatori hanno individuato delle caselle postali alle quali dal 2010 venivano inviati i dati hackerati. Ma in mano ai due fratelli c'era un database che conteneva un elenco di 18.327 username di cui 1.793 corredate da password e catalogate in 122 categorie denominate "Nick" che indicano la tipologia di target (politica, affari, ecc...) oppure le iniziali di nomi e cognomi. L'organizzazione aveva immagazzinato le informazioni trafugate in alcuni server sequestrati in Usa. Un poliziotto è accusato di favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta sul cybercrime. L'agente, in particolare, avrebbe dato notizie utili all'ingegnere al centro della vicenda sul conto della stessa inchiesta giudiziaria.
alla base della decisione anche l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sullo spionaggio senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. Sarà Nunzia Ciardi, esperta di cyberbullismo e di reati via web, il nuovo capo del Servizio centrale di Polizia Postale. Dall'ordinanza di custodia cautelare per i due fratelli coinvolti nella presunta attività di cyberspionaggio emerge una pista che rimanda al passato. Gli investigatori hanno individuato delle caselle postali alle quali dal 2010 venivano inviati i dati hackerati. Ma in mano ai due fratelli c'era un database che conteneva un elenco di 18.327 username di cui 1.793 corredate da password e catalogate in 122 categorie denominate "Nick" che indicano la tipologia di target (politica, affari, ecc...) oppure le iniziali di nomi e cognomi. L'organizzazione aveva immagazzinato le informazioni trafugate in alcuni server sequestrati in Usa. Un poliziotto è accusato di favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta sul cybercrime. L'agente, in particolare, avrebbe dato notizie utili all'ingegnere al centro della vicenda sul conto della stessa inchiesta giudiziaria.
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