Aveva installato sul computer della moglie un software cosiddetto keylogger che, di nascosto, registrava tutto ciò che veniva digitato sulla tastiera e lo inviava via mail. E con un "trojan spy" carpiva le password di Facebook per poter entrare nel profilo della consorte e leggere i messaggi privati. Così, a Palma Campania, nel Napoletano, Giancarlo Giannini ha scoperto sul social network che la moglie Alessandra Sorrentino amava un altro uomo. E, accecato dalla gelosia, l'ha uccisa a colpi di forbici. Ora gli inquirenti analizzeranno quel software installato dal marito geloso e sospettoso sul pc della donna, capiranno quali sono i messaggi che hanno scatenato il raptus omicida. Impossibile, invece, sapere quanti programmi di questo genere sono installati nel mondo all'insaputa degli utenti. Di certo, sottolinea la Polizia Postale, si tratta di un fenomeno in aumento, e nel 70 per cento dei casi accertati le vittime sono donne. Non c'è bisogno di citare alla lettera le leggi sulla privacy e contro lo stalking, ovviamente, per capire che si tratta di una pratica illegale.
Via: Affari Italiani
Nessun commento:
Posta un commento