Pedofilia online: perquisizioni e sequestri, 51 indagati in 32 cittá

Cinquantuno persone sono indagate dalla Procura distrettuale di Catania per detenzione di materiale pedo-pornografico. Nell'ambito dell'inchiesta il compartimento della Polizia Postale della Sicilia Orientale ha eseguito perquisizioni domiciliari in 32 città italiane. L'indagine ha riguardato accessi a un sito web allocato in Germania e contenente immagini di

Alemanno, denuncia alla polizia postale su email Campidoglio

'Il sistema di posta elettronica di Roma Capitale e' stato aggredito da un virus. Cio' ha provocato un invio massivo non autorizzato di messaggi all'intera lista di distribuzione dei dipendenti comunali''. Lo ha reso noto il direttore dell'Ufficio Stampa di Roma Capitale, Simone Turbolente. ''Come primo provvedimento, onde evitare ulteriori invii generati automaticamente e in modo surrettizio dal sistema infettato, il Dipartimento Risorse Tecnologiche ha deciso di scollegare momentaneamente l'intera rete di posta elettronica dell'Amministrazione al fine di verificare le cause del problema, isolare e debellare la minaccia''. E il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha sporto denuncia alla polizia postale a tutela dell'amministrazione che rappresenta, per il grave disservizio che si e' verificato ieri nel settore informatico. Lo comunica l'ufficio stampa del Campidoglio sulla vicenda delle email ai dipendenti. Si e' proceduto pertanto a una denuncia contro ignoti per i danni causati all'immagine di Roma Capitale e per i disservizi ai dipendenti. E' in corso intanto un'inchiesta interna all'amministrazione per accertare eventuali responsabilita' di quanto accaduto.

Source: Adnkronos
Way: Libero News
Permalinks: http://bit.ly/nLODUahttp://bit.ly/oQdK8i

Codici di accesso Mediaset e Sky a un costo minore, 39 indagati

Vedere a prezzo ridotto Sky o Mediaset era possibile. Attraverso una procedura di violazione dei codici che è stata scoperta dalla polizia delle comunicazioni, sono stati eseguiti 39 provvedimenti di perquisizione a carico di altrettante persone, indagate per truffa informatica e violazione della normativa sul diritto d'autore. Gli indagati, 28 residenti nel Lazio, 7 in Sicilia, 3 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna, sono tutti professionisti, titolari di esercizi commerciali e aziende ed operatori di settore. Il metodo usato per truffare era quello del "card sharing" che consente l'illecita condivisione tra più soggetti del segnale legittimamente destinato ad un solo utente, che paga regolarmente il canone. In particolare gli indagati, sfruttando software e apparecchiature idonee, violavano i sistemi di decodifica dei prodotti televisivi offerti a pagamento dai maggiori distributori (tra cui Sky e Mediaset), e via Internet davano i codici di accesso ai diversi "pacchetti". In questa maniera consentivano la visione abusiva a numerosi utenti della Rete, che per tali servizi pagavano ai truffatori prezzi più bassi di un legittimo canone di abbonamento. In alcuni casi, in alternativa al software, venivano venduti decoder già configurati che permettevano la visione di programmi ad accesso condizionato. In questo modo solo il titolare della tessera pagava regolarmente l'abbonamento e tutti gli altri che usavano i suoi stessi codici potevano vedere gratis i programmi. O meglio pagavano un canone a prezzo inferiore a quello ufficiale. Tra i prodotti televisivi più richiesti ed oggetto del mercato illegale parallelo c'erano eventi sportivi, reality show, e cinema in HD. Le perquisizioni e i sequestri effettuati di materiale informatico e cartaceo, hanno permesso di ricostruire i tasselli di un sistema piramidale ed di aprire orizzonti internazionali alle indagini. L'operazione si colloca, come sostengono i poliziotti della Postale, come prima risposta delle forze dell'ordine ad un fenomeno in fase di evoluzione.

Source: Polizia di Stato
Permalink: http://www.poliziadistato.it/articolo/view/23803/

Lista politici gay online, avviata inchiesta dalla Procura di Roma

La procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, in relazione all'elenco, diffuso da un blog anonimo chiamato Listaouting e pubblicato su un sito estero, in cui sono indicati i nomi di alcuni politici italiani che sarebbero gay ma che in pubblico adottano posizioni omofobe. Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Eugenio Albamonte hanno ipotizzato la violazione dell'articolo 167 della legge sulla privacy, che punisce il trattamento illecito di dati sensibili relativi alla sfera sessuale. Non si esclude, a piazzale Clodio, che nei prossimi giorni possano arrivare in procura alcune querele per diffamazione. I magistrati hanno dato incarico alla polizia postale di individuare la provenienza del blog (pare sia in California, con conseguenti problemi di rogatoria internazionale) e di risalire ai responsabili.

Source: AGI
Permalink: http://www.agi.it/politica/notizie/201109241440-ipp-rt10062-gay_lista_politici_procura_roma_apre_fascicolo

Truffa falsi travellers cheque sventata dalla Polpost di Teramo

La polizia postale e delle Comunicazioni di Teramo ha sventato una truffa on line che alcuni ignoti stavano concludendo ai danni di un teramano. Gli agenti sono stati contattati da una persona che ha raccontato loro di aver ricevuto alcuni mese fa una proposta di lavoro da una multinazionale americana denominata "Atlantico Petrolio'' la quale, senza spiegare nel particolare

Biella: fermata un’altra banda dedita alla clonazione di bancomat

Dopo i quattro bulgari di pochi giorni fà, la Polizia ha messo a segno un altro importante successo nel contrasto al sempre più diffuso fenomeno delle clonazioni di bancomat fermando due romeni pregiudicati: la Polizia Postale, esaminando a fondo una chiave usb a loro sequestrata, è riuscita a recuperare del prezioso materiale riguardante l’installazione di

Pedofilia: adescava minori su social network, arrestato 50enne

Attraverso un social network era riuscito ad 'adescare' un gruppo di ragazzine, residente nel Cagliaritano ma, dopo la denuncia del padre di una di queste, una ragazzina di 12 anni, un cinquantenne originario della Brianza è stato arrestato dalla Polizia. L'uomo si trova ora rinchiuso in un carcere lombardo, con l'accusa di produzione e diffusione di materiale pedopornografico e violenza privata nei confronti di due delle bimbe minori. L'operazione, condotta dalla squadra investigativa della Polizia Postale di Cagliari, ha preso il via a seguito della denuncia di un genitore che ha scoperto tra i contatti della propria figlia dodicenne una serie di messaggi, con scambio di foto, con uno sconosciuto. L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, ha consentito di scoprire che, tra il settembre 2009 e giugno 2010, il presunto pedofilo, con diverse false identità virtuali e con profili ritraenti la foto di un ragazzo giovane, era riuscito a conquistare l'amicizia e la fiducia di otto bambine del Cagliaritano. Le indagini della Polizia postale hanno evidenziato che l'uomo, che prima attirava le minori con promesse di regali, poi le minacciava per ottenere nuovi scatti fotografici. L'uomo è stato poi smascherato e a seguito della perquisizione domiciliare, gli agenti hanno sequestrato numerosi file con immagini e video pedopornografici.

Source: LEGGO
Permalink: http://www.leggo.it/articolo.php?id=139334

Alice Bellotto esclusa da Miss Italia 2011, si cerca mittente email

Alice Bellotto, Miss Wella Veneto originaria della provincia di Vicenza, è stata squalificata a un passo dalle finali di Miss Italia 2011. Il motivo dell’esclusione è la pubblicazione su Internet di alcune foto che la ritraggono in pose sexy. Il regolamento della gara parla chiaro: "Nessuna aspirante miss può farsi ritrarre in pose di nudo o sconvenienti". Patrizia Mirigliani ha così commentato l'accaduto: "Siamo dispiaciuti ma dobbiamo tutti rispettare le regole e le ragazze devono porre molta attenzione a farsi fotografare in atteggiamenti che finiscono per essere provocatori". Ad essere esclusa, però, non è stata solo Alice ma anche altre due aspiranti miss Italia, eliminate dal concorso perchè erano state divulgate su internet delle immagini hot scattate in precedenza. Ma adessso, come scrive il Giornale di Vicenza, ora sulla questione di Alice si sta muovendo anche la Polizia postale. La giovane ha infatti presentato una denuncia agli agenti, chiedendo loro di avviare le indagini per risalire all'identità dello sconosciuto mittente dell'email agli organizzatori dell'edizione 2011. L'ipotesi avanzata dalla giovane bassanese è quella di diffamazione. Non è escluso poi che la modella intenda avanzare una richiesta di risarcimento danni una volta che sarà individuata la fonte della mail. I poliziotti dovranno risalire all'indirizzo IP e quindi al computer dal quale è stata spedita la missiva elettronica perchè l'indirizzo non darebbe indicazioni su quale possa essere la provenienza. A quel punto dovranno dare un nome a colui o colei che ha collezionato ed allegato le fotografie in pose erotiche di Alice e spedito la missiva. L'esclusione da Miss Italia, Alice l'ha "presa male - confessa - era la seconda volta che tentavo di arrivare alla finale e sentivo di potercela fare. Nel 2011 non ci si può scandalizzare per un nudo artistico". Il settimanale pubblica una delle foto che, già su Internet, sono state segnalate agli organizzatori di Miss Italia da una donna, che Alice sospetta di conoscere e, se è lei, la descrive "divorata dall'invidia: credeva di danneggiarmi e, invece, mi ha fatto un gran favore. Tutti parlano di me e mi arrivano molte proposte di lavoro. Starà 'rosicando' come pochi".

Way: VirgilioTgcom

Aveva realizzato una zecca clandestina in casa, indagato 25enne

In una lunga intervista televisiva un falsario spiegava come realizzare banconote false a prova di controlli. Lo specialista forniva istruzioni complete, indicando l'acquisto della carta, dei colori, le tecniche per la fabbricazione dei soldi, i particolari da tenere in considerazione, come la riproduzione della placca o della filigrana. Come riporta la Gazzetta del Sud, anche Gian Paolo

Cancellarono interessi, 4 avvisi di garanzia a funzionari di Equitalia

Notificati quattro avvisi di garanzia a funzionari di Equitalia Matera, l’agenzia di riscossione dei tributi a partecipazione pubblica. L’accusa nei loro confronti è di frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico. I quattro sono Giuseppe Tucci, 45 anni, di Stigliano, Emanuele Martino, 55 anni, di Montescaglioso, Giuseppe Danuzzo, 53 anni, anche lui di Montescaglioso, e Luigi Maglione, 52 anni di Matera. Le indagini sono state portate avanti dalla polizia postale di Matera con il coordinamento del sostituto procuratore del tribunale di Potenza Gerardo Salvia. Secondo l’accusa Tucci, su richiesta degli altri tre indagati, si sarebbe introdotto nel sistema informatico aziendale protetto e sarebbe intervenuto sui dati delle cartelle esattoriali notificate agli altri tre. In questo modo, annullando la data di notifica sulle cartelle, avrebbe mandato in tilt il sistema, incapace a quel punto di calcolare gli interessi di mora maturati nel tempo. Il danno sarebbe tutto per Equitalia e il fisco, il vantaggio per i colleghi.


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Via: Giornalelucano

Truffa online con la postepay del padre, denunciato minorenne

Poteva essere uno dei tanti casi di truffa online trattati quotidianamente dalla Polizia Postale se non fosse che questa volta il truffatore, un ragazzo di 17 anni, ha rischiato di mettere nei guai il padre utilizzando la postepay a lui intestata. E la Polizia coglie l'occasione lanciare un appello ai genitori dei numerosi giovani utenti del web ad attenzionare maggiormente i figli che si interfacciano con internet. Tutto è iniziato dalla denuncia presentata da una 50enne di Cossato presso gli uffici della Polizia Postale di Biella lo scorso gennaio. La donna raccontava che qualche tempo prima, volendo fare un regalo di compleanno al figlio, su un sito di acquisti online trovava l'annuncio di vendita di una playstation 3 al prezzo di 180 euro, apparecchio praticamente nuovo in quanto utilizzato soltanto per un mese. Dopo uno scambio di mail per concludere l'accordo, la signora si recava all'ufficio postale di Cossato per versare i 180 euro sulla postepay indicato dal venditore. Dopo il pagamento passavano i giorni e le settimane ma della playstation neanche l'ombra e la donna decideva quindi di rivolgersi alla Polizia. Gli investigatori della Postale si mettevano a lavoro accertando come la postepay del venditore fosse intestata ad un 50enne della provincia di Bergamo. La Polizia Postale di Biella investiva quindi della questione i colleghi bergamaschi che interrogando il sospetto truffatore scoprivano che sebbene la postepay fosse a suo nome, di fatto era in uso al figlio 17enne che la utilizzava normalmente per acquisti e vendite sul web. Le brutte sorprese per il padre non erano però finite: più che per la truffa di per sé l'uomo rimaneva incredulo nell'apprendere che la playstation 3 messa in vendita su internet era quella che aveva regalato al figlio appena un mese prima per natale. Rimessi gli atti alla Polposta biellese e conclusi gli accertamenti, quest'ultima denunciava il 17enne per truffa. Un caso del genere non è però isolato e la Sezione Polizia Postale di Biella coglie l'occasione per invitare le famiglie a seguire maggiormente i figli che quotidianamente utilizzano internet: comportamenti che possono all'apparenza sembrare poco più che goliardate in realtà conducono a delle conseguenze penali in grado di incidere sulla crescita sociale ed ingresso nel mondo del lavoro dei giovani.

Source: Polizia di Stato
Permalink: http://www.poliziadistato.it/articolo/view/23713/

Concorso a preside: anticipati quiz in Rete, indaga la Postale

La fuga di notizie sui quiz del concorso preside produce una prima denuncia. Dopo avere verificato quanto scritto nell'inchiesta pubblicata da RE LE INCHIESTE quattro giorni fa, è l'Associazione nazionale dei funzionari di polizia ha fare la prima mossa: un esposto-denuncia ai colleghi della Polizia postale per quanto accaduto la notte tra il 31 agosto e il primo settembre. "Sulla regolarità dello svolgimento del concorso pubblico di dirigente scolastico - dichiara Enzo Letizia, segretario nazionale dell'associazione - non possono esserci dubbi. Quanto è apparso sul sito mininterno.net impone di verificare con scrupolo come sia potuto accadere che venissero pubblicati dei quiz prima della diffusione ufficiale da parte del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca". Secondo Letizia, "vanno, perciò, seguite a ritroso le tracce lasciate nella rete per risalire alla verità dei fatti e accertare responsabilità penali". Secondo i funzionari di polizia, gli eventuali responsabili della fuga di notizie sarebbero responsabili del reato di violazione del segreto d'ufficio.

Source: RE LE INCHIESTE
Full Article: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/09/09/news/cosa_accadde_quella_notte_la_polizia_postale_indaga_sul_concorso-21433869/

Pedofilia: Meter, 200 bambini coinvolti in immagini sadomaso

Adesso la pedofilia diventa sadomaso. Immagini sadomaso di oltre 200 bambini tra forum e BBS sono state individuate dai volontari dell'associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org) e segnalati alla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania. Un contenuto etichettato accuratamente: bambini in catene, legati e

Codacons, Polizia Postale chiuda pagina Facebook di Vasco

'La vita e': e' il titolo di un 'corto' anti droga presentato nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nato da un'idea del sottosegretario Carlo Giovanardi. 'Sin dall'inizio - ha detto il senatore - abbiamo creduto fortemente in questa iniziativa e, con un video della durata di soli 3 minuti, abbiamo voluto ribaltare e, nel

Ripuliva i conti postali con assegni falsi: denunciato per truffa

Usava assegni falsi con i quali era riuscito a incassare circa 30 mila euro dai conti correnti di una decina di livornesi. Per questo un cinquantenne di Montecatini Terme è stato denunciato dalla polizia postale di Livorno per truffa e falso. L'uomo è stato scoperto quando all'ennesima riscossione il direttore di un ufficio postale di Livorno, allertato dopo due denunce dell'agosto scorso, ha chiamato la Polposta. L'intervento degli agenti ha spinto il truffatore a fuggire, lasciando però il blocchetto degli assegni falsi e il suo documento. A quel punto è scattata la perquisizione nell'abitazione del cinquantenne, eseguita dalla polizia postale di Livorno e Firenze, durante la quale sono stati trovati alcuni blocchetti di assegni falsi. Solo a Livorno in un mese sono stati denunciati 7-8 casi di riscossioni illegittime con questo metodo (con somme tra i 3mila e i 5mila euro) e sarebbero avvenute in diversi uffici postali di Livorno e Firenze, ma anche di Campania e Puglia. Gli assegni riprodotti avevano le matrici di quelli che i legittimi proprietari avevano ancora nel libretto, vuoti e perfettamente intonsi. Le indagini proseguono per individuare chi abbia realizzato gli assegni falsificati.

Source: La Nazione
Permalink: http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/2011/09/01/573066-svuotava_conti_postali.shtml

La Polizia Postale italiana non spia i profili degli utenti Facebook

“Figuriamoci se la polizia si mette a spiare i navigatori di facebook”. Così il direttore centrale della Polizia Postale Antonio Apruzzese spiega all’AGI, commentando il servizio del settimanale “L’Espresso”. Quando la polizia postale o altri organi (carabinieri, GdF ecc ecc.) nel condurre una indagine si dovessero trovare ad intercettare comunicazioni su facebook, spiega

Attacco al Cnaipic sarebbe complotto, danneggiati anche Anonymous

Il cyberattacco condotto dalla LulzSecurity nel luglio scorso contro il Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche, che fa capo alla polizia postale, sarebbe una bufala. Anzi, molto peggio, un complotto. A sostenerlo sono gli Anonymous, che si sono accorti di come la quasi totalità degli otto gigabyte di dati

Phishing: succhiavano soldi dalla carta di credito, 2 denunciati

Partendo dalla denuncia di una giovane di Pescara il personale del Compartimento Regionale Polizia Postale e delle Comunicazioni "Abruzzo" ha deferito all'autorita' giudiziaria un ragazzo e una ragazza della provincia di Pavia di 29 e 18 anni, che dovranno rispondere di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (phishing) e frode informatica. La
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