Facebook, allarme diramato dalla Questura su protesta del non voto

"Presidenti di Seggio, fate attenzione alle forme di protesta lanciate sul social network Facebook!". È il contenuto della circolare diramata, questa mattina, dalla Questura di Catania e indirizzata agli uffici di Presidenza dei seggi elettorali. La polizia, dal monitoraggio della rete internet, ha appreso dell'esistenza di un gruppo, denominato "C'è un modo legale per dire: non voto perchè non mi sento rappresentato da nessuno". La pagina Facebook suggerisce agli elettori, impegnati oggi per l'elezione del Presidente della Regione Siciliana e il rinnovo dell'Ars, di presentarsi al seggio, di farsi registrare dagli scrutatori, di rifiutare la scheda e di fare verbalizzare al presidente di seggio il 'non voto'. Sarà il presidente, preso in considerazione l'eventuale disagio e il rallentamento delle operazioni di voto, a decidere se chiedere l'intervento delle forze dell'ordine, in caso di tumulti all'interno del seggio, o di annotare semplicemente l'episodio sul verbale delle operazioni di voto. Il gruppo è stato probabilmente creato sulla scia della bufala che gira ormai da molti anni e condivisa da vari siti internet e blog.

Fonte: L'Unità

Torino, adesca ragazzi su Facebook fingendosi donna: chiesto giudizio

Si fingeva una ragazza per adescare ragazzini su Facebook chiedendo di inviargli foto di nudo, poi rivelava la sua identità e pretendeva delle prestazioni sessuali per non diffondere le immagini. La procura di Torino ha chiesto per un ragazzo 19enne del vercellese il rinvio a giudizio con le accuse di violenza sessuale, detenzione di materiale pedopornografico e sostituzione di

Ministero dell'Interno spia i profili Facebook? Polizia Postale smentisce

Nella giornata di ieri su numerosi blog e su Facebook girava l'ennesima bufala: "Facebook, il ministero il ministero degli Interni ha ottenuto le chiavi per entrare nei profili". Oggi la Polizia di Stato ha smentito ufficialmente la notizia. Nella nota diramata sul sito Web di Agente Lisa si legge infatti: "Tranquillizziamo tutti gli assidui frequentatori del social network, la notizia è

Livorno: scarica video pedopornografici, arrestato libero professionista

Un 50enne è stato arrestato dalla Polizia Postale di Livorno, con l'accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. L'uomo, un libero professionista livornese, è stato sorpreso a scaricare dal Web video e foto pedopornografiche, che poi condivideva con altri utenti della rete. L'arresto è avvenuto in flagranza di reato. Il 50enne, a seguito di una perquisizione degli agenti della Polposta nella sua abitazione, è stato sorpreso con il pc acceso, mentre utilizzava il software per scaricare i video pedopornografici. La legge 38/06 "Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet" ha modificato la precedente legge 269/98. L'art. 3 della l. 38/06 ha sostituito l'art. 600 quater del codice penale con quanto segue: "Art. 600- quater . - (Detenzione di materiale pornografico) . - Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste dall'articolo 600- ter, consapevolmente si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a € 1.549. La pena è aumentata in misura non eccedente i due terzi ove il materiale detenuto sia di ingente quantità".

Fonte: Adnkronos
Via: Libero Quotidiano

Torino: usava le ignare fidanzate per truffare i suoi clienti, arrestato

Proponeva finte case in affitto in rinomate località turistiche e poi spariva con la caparra che faceva addebitare su carte intestate alle sue ignare fidanzate. L'uomo, Jean Pierre La Prova 44 anni svizzero, è stato rintracciato a Faule, nel cuneese, dalla Polizia Postale di Torino che, con l'ausilio dei carabinieri del posto, lo hanno arrestato (su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Torino) per millantato credito, utilizzo illecito di carta di credito, truffa, sostituzione di persona e frode informatica. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal pm di Torino, Valerio Longi, l'uomo carpiva la fiducia delle sue fidanzate del momento convincendole a intestarsi carte, riscuotere vaglia e ospitarlo in casa loro, circostanza che consentiva al 44enne di rendersi di fatto irrintracciabile. Diverse le "tecniche" per le truffe che da quanto ricostruito finora gli avrebbero fruttato almeno 50mila euro: a volte si presentava come avvocato, commercialista o politico, e le signore si fidavano fino al punto di prestargli le proprie generalità per l'accensione di carte prepagate, intestazioni di autovetture, sim card, contratti locativi, inconsapevoli dell'uso illecito che l'uomo ne avrebbe fatto. Solo quando venivano chiamate dalle Forze dell'Ordine per chiarimenti sulla loro posizione, capivano di essere state raggirate.

Fonte: Adnkronos
Via: Libero Quotidiano
Foto dal web

Truffe online in aumento: al via la campagna Polizia Postale-Unicredit

Nel primo semestre del 2012 le denunce ricevute dalla Polizia per illecito utilizzo di strumenti di home banking e monetica sono oltre 17.000 e circa un migliaio sono i soggetti individuati quali autori della truffa. Sono alcuni dei dati emersi in merito al fenomeno delle truffe on line, sul quale UniCredit e la Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno avviato un

Perugia, vende online ma non consegna merce: denunciato pensionato

Pubblicava on line annunci di vendita di materiale informatico, per lo più Pc, a prezzi molto vantaggiosi, ma gli utenti che rispondevano, dopo aver pagato con bonifico bancario o carta prepagata, non ricevevano la merce. E' la truffa ideata da un pensionato 63enne perugino, B.O., denunciato dalla Polizia Postale di Perugia. Sarebbero decine, sottolinea la Polizia postale, le truffe realizzate attraverso un noto portale di aste on line ai danni di utenti residenti in tutta Italia. L'indagine iniziata nel 2010, aveva già portato all'identificazione dell'uomo, a carico del quale il Questore di Perugia aveva emesso un provvedimento di Avviso Orale, con il quale gli intimava di desistere. A seguito però delle querele di utenti rimasti truffati, le indagini hanno avuto nuovo impulso e si è scoperta la serie di truffe realizzate nel corso degli ultimi due anni. La perquisizione dell'abitazione dell'uomo, padre di due figli maggiorenni, ha consentito di rinvenire una grande quantità di materiale utilizzato per la realizzazione degli annunci, carte ricaricabili rilasciate da vari istituti di credito utilizzate per l'incasso dei proventi dell'attività e copie dei documenti esibiti al momento dell'attivazione delle carte.

Fonte: ASCA

Pedopornografia, porta a sviluppare un rullino di fotografie: fermato

Un impiegato di 36 anni, di Verona, è stato arrestato dagli agenti della Polizia postale della città con l'accusa di "detenzione di materiale pedopornografico". La misura restrittiva è stata convalidata dall'autorità giudiziaria che ha disposto gli arresti domiciliari. L'uomo è stato bloccato mentre ritirava la stampa delle foto pedopornografiche presso un laboratorio

Phishing da false email Yahoo! rimandano a pagina di login fraudolenta

Dopo quella segnalata a fine Luglio 2012 sono ancora gli utenti del servizio di posta elettronica Yahoo! ad essere nel mirino dei criminali informatici. Alcuni utenti stanno ricevendo dei falsi messaggi e-mail da un presunto mittente noreply-alert@yahoo.com con allegato un link che rimanda ad una falsa pagina di login. Le mail sembrano infatti inviate proprio dal gestore

Verona: tenta adescare una minorenne su social network, denunciato

Ha tentato di adescare una minore tramite un social network, offrendole una ricarica telefonica se si fosse spogliata in webcam, ma la ragazza ha avvertito la madre e poi la polizia postale di Verona che ha rintracciato l'adescatore, un giovane di origini marocchine. L'uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato denunciato. Fin dalle prime richieste la ragazzina aveva detto di no, ma l'interlocutore aveva continuato a molestarla usando toni minacciosi e offensivi. Dalle indagini, gli investigatori sono presto risaliti al molestatore, rintracciato presso la propria abitazione. Il computer è stato sequestrato per gli accertamenti del caso. Secondo i dati emersi dall’ultima Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza - realizzata da Eurispes e Telefono azzurro - il 6,7% degli adolescenti italiani ha inviato sms o video a sfondo sessuale col proprio cellulare, mentre il 10,2% ne ha ricevuto almeno uno. Quando una foto o un video vengono inviati si perdono nel mare della rete e non è più possibile recuperarli né, tanto meno, cancellarli. Il destinatario dell’immagine può a sua volta copiarla, condividerla con chiunque e pubblicarla on line. Il tutto all’insaputa del giovane protagonista della foto.

Via: ANSA
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